A un’ora dal sonno

A UN’ORA DAL SONNO

A un’ora dal sonno
M’affaccio al ferro che chiude
La vita al mio cuore.
Senza pensiero
Raccolgo negli occhi
Tutta la fame di vita
Che germoglia frenetica
Dietro i miei passi.

Rivedo spesso i suoi occhi
Corrosi dall’aria,
Le sue paure
Che la fame di spazio
Ha portato a respingersi
A colpi e parole.
Rivedo la fame di tanti figli,
Di uomini stanchi che cercano
Nelle vie pietrificate
Al progresso
Un filo d’erba
Per masticare quel succo ardente.

Come un veleno
Che strazia lentamente
Il ricordo
Rivedo ancora la donna
Che grida contro il sistema,
Isterici pallori
Che vengono sepolti
Con freddi sorrisi.

E’ vissuto come un numero
Freddo e cieco
Usato solo alla fine
Del mese per portare
Un po’ di farina
Nel sacco svuotato,
Condannato a tirare
Un carro che non vede nessuno
E a cui tutti sbattono.

L’ultimo prezzo
Da pagare
A una vita
Senza amore,
Senza senso.
Come un ladro scoperto,
Come un uomo umiliato.

Il gelo della notte
Schiude la sua bocca
E m’avvolge con sé,
Come a portarmi
In un tempo diverso,
Dove il mio essere
Si trasforma e trova
Il tesoro
Tanto cercato.

Dopo l’ultima coltre
Mi lascio portare
Nel buio della mente.
Il giorno del peccato
tenace e guerriero
E’ finito senza desideri,
Senza rimpianti.
Come prima.
Senza pensiero.

A un’ora dal sonno
La frenesia dei ricordi
M’ha portato lontano,
In un mondo che
Non esiste e non pensa.

Lascia un commento