Vivrai con noi

VIVRAI CON NOI

Vivrai con me
Perché vivrai con noi.
Nell’oscurità della storia,
Quando il tuo viso
Non sorride,
Quando l’albero geme
E io vorrei
Dormire sul tuo seno,
Basterà il silenzio
Degli occhi del tuo popolo,
Il silenzio sanguinante
Dei poveri
A svegliare le sciabole
E le dita,
A scaldare
La terra annerita
E colpire la guancia
Che si leva
Verso le luci oscillanti.
Ormai ti amano.
Percorrendo il sentiero
Delle parole e del sonno
Vengono alla tua stanza,
Assetati di amore e di fragole.

Non andare sola
Nella nebbia d’inverno.
Quando la lava
E la neve tormenterà
La nostra povera mano
Avremo bisogno
Di coperte di sale
E alberi fioriti.
Quanto deserto,
Quante oasi di solitudine
Esistono nel cuore
Grondante di tenerezza,
Quanta essenza di vulcano,
Di pietra selvaggia
Scenderà nel ventre
Dell’alga notturna
Che si decompone la sera,
Nei sassi siderali,
Nelle viscere fredde
Delle macchine pensanti.

Leva in alto
Il dolore
E le lacrime.
Alla vita serve
Il grido ondeggiante
Dei ghiacciai che nutrono
Le nostre tombe,
Serve l’ira,
L’affetto e il canto
Dell’acqua integrale
Della primavera,
Serve la fiamma
E il tempo,
Serve la terra
Fragrante di bimbi soli;
Il cuore muore
Più lontano,
Dove corrono gli idiomi
E il martirio
Solleva il vento,
Dove il fiore cresce
Ad altezze indicibili,
Nello spazio invisibile
Degli occhi e dell’anima.

Io non posso offrirti
Che braci
E anima di popolo.
Nel nostro paese,
Terra vergine
Che trabocca di vita,
Non so piantare
Che speranze proibite
Dal rogo degli eroi.
Ho il viso disfatto
Dai pugni dell’albero,
Rubo frutti
E praterie di latte
E tutti intanto
Cadono distesi
Senza ombra,
Né polvere,
Né parole.
Oh sì, tu ci sei!
Come esiste
L’oceano che rinchiude
Le sue sostanze totali
Nelle tue palpebre.

Tra di noi,
Malgrado tutto,
Non ci saranno mai
Fredde nebbie di campane.
L’ombra incoronata delle mani
Nuota nella luce elettrica
Del tuono,
Muove le spighe,
Suona i denti
E i coralli sanguinari,
Stringe le ore
E gli anni e, soprattutto,
Accarezza
Il livido suono della voce.
Ci vedremo sempre
Alla finestra delle stagioni,
Di nido in nido,
Fino a quando
Il canto dell’uva
Porterà al crepuscolo
Di una penna
L’ennesimo freddo piedistallo
Di purezza della bocca.

So di scrivere
Proprio per noi.
Conosco il grido
Sgretolare l’anima del metallo,
Il fiore colpire
Il diadema umido della neve.
Ieri, oggi, sempre,
Sarai sempre a consumare
I tuoi brividi
Tra le mie mani invisibili.
Più sarai lontana e aperta
Alla radice magnetica
Della rugiada,
Più sarai assente
Al vento ancestrale
Della mia voce,
Più correrai a cercare
Il mio sguardo
E a dormire
Tra le mie braccia.
Perché tu vivrai con me.
Perché tu vivrai con noi.

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