NEVE DEI NEBRODI
Il letto vuoto è un’anfora
Di sperma repressa.
Nessuno è riuscito ad arrestare
Il ferro bruciante della verità.
Vedo con gli occhi del gatto
L’impossibile grido dell’erba.
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Quando rimango solo
Nella febbre della lettera
Il fuoco degli ormoni
Si scrive con una spiga.
Che sciocchezza pensare che ieri
A mezzanotte era finita.
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Il bambino piange
Nel vecchio tronco di carrubi.
Tuo figlio è nato
Da un parto della mia voce.
La luce del sorriso è arrivata
A fulminare il creato.
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Torno nel pianeta
Dove ho trovato le vene.
C’è un senso eterno
Solo in quello che vivo.
L’amore non è un sentimento
E’ il fiume dell’esistenza.
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La canzone del cane randagio
E’ stata inventata nel sottoscala.
La neve dei Nebrodi
Accende i candelabri.
La tenerezza è una follia
Che si coglie dal mio costato.
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La brezza del fiume può
Diventare il fetore di un pesce morto.
Il monte sacrifica
I suoi sassi per una lacrima.
Una lacrima non nasce solo
Per la ferita di una favola.
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