Dormi, compagno

A Rosario Di Salvo
DORMI, COMPAGNO.

Una mano bucata
Dolce come la nebbia del sudario
Una stanza appena composta di seta
Un velo di tragedia
Di pietà
Di assi porose.

Una mano bucata
Dolce come forse il loro volto
Ti hanno fermato
Perché eri libero
Di morire
Per un ideale.

Oggi li conosci
E’ vero lo sappiamo
Sono loro
Sempre loro
Slabbrati dal potere di pietra
Masticatori di fango.

Non puoi più ridere
Alle chiome chiare
Del cielo immenso
Alla mela verde
Che nasce nel seno
Della nostra terra.

Non puoi più accendere
Il suono ansioso del motore
Ne bere
Il vino potente
Del condottiero
Che hai trasportato.

Ti ho visto d’estate
Io piangevo per restare
E tu mi parlavi
Dell’infanzia vissuta
Su una bicicletta
In Francia.

Ci comprendevamo
Anche in silenzio

L’amore era più grande
Del ciliegio
L’ideale e la ragione
Più pura del bisogno.

Anche i tuoi bimbi
La tua vita intera
Hanno aspettato
Come bronzo scolpito
Come tempo
Senza piaghe.

Quando eri vivo
Ti portavano
Le ginestre
Le dolci formiche
Di casa tua
I teneri madrigali del sofà.

Dormi, compagno
Amico mio
Senza essere turbato
Dall’oggi potente
Il tempo laverà anche il nostro sudario
I cani saranno spenti.

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