Un’era

UN’ ERA

Me ne vado silenziosamente
Poiché l’uomo può salire e scendere
Nella scala del vento
Pieno di ritratti e di specchi
Poiché può aprire e chiudere
In silenzio
Il libro dei Salmi
O quello del
Calcolo Infinitesimale.

Salirò sulla cresta,
Come prima,
Leggendo sui solchi pietrosi
Di madrepore astrali
Pazienti atti quotidiani
Buche per l’ulivo
Discorsi fissati con l’acqua.

Non mi siedo sulla vetta,
Voi lo sapete.
Io canto solo per lo spazio.
Nel tempo invece
Ritrovo le aurore
Avvolte di morbide penne,
Sogni pesanti e tronchi millenari.

Me ne vado silenziosamente
E lungo la cresta
Guarderò ancora
Come prima,
Con amore,
Come sempre
Il vostro cammino quotidiano
Verso il sorriso dell’anima.

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