L’uomo di pietra

L’UOMO DI PIETRA

Niente partì dal mare.
Nacquero querce e oleandri,
Selve rosse di selvaggia luce,
Nacquero donne vestite di pietra,
Sangue e coraggio,
Nacquero uomini guerrieri
Di pace, di silenzio, di tenebre,
Di miniere di ferro e di vino.

Niente, nessuno, partì dal mare.

Andò il tempo nel sole pietrificato,
Spogliò il fianco
Delle colline rugose,
Incenerì l’arido seme,
Sciolse i cristalli d’acqua,
Portò la vite e il vento tempestoso,
Portò l’uomo nelle molecole e nel sole.

Niente, nessuno, partì mai dal mare.

Lui difese nella giara la vite e la terra,
Sfidò il corvo e l’aquila,
Le radici
E il fuoco,
Riempì di stelle
Le colline e gli occhi,
Dormì nei tempi dei padri
Sepolti coi tappeti di penne.

Niente, nessuno, mai nessuno partì dal mare.

La prima infanzia si agguanta al pane.
Grano, conchiglie, pecore e santi
Profumano il corpo,
In ordine naturale, del popolo.
Risorge la fame dell’uomo maltrattato
E stanco, risorge la vita
E la miseria delle parole, raschiose
Braci avvelenate dalla menzogna e dal canto.

L’altra infanzia si agguanta al tempo.
Nessuno ruba i pennacchi divorati
Dai corvi, le grida nelle strade
Piagate dal tempo.

La tristezza perde
I morti nei cortili tecnologici,
Nessuno, neppure uno
Riposa nel sonno del mare,
Nell’onda vermiglia trascinata dal vento.
L’erba, le ombre, il fuoco
Si dissolvono nelle colline
Macchiate di cavalli, di sabbia,
Di madri di pietra.
Crescono petali rigogliosi
A coronare la pelle e gli occhi
Dell’oscura terra che irrompe,
Come spada bruciante,
Nel ruscello solitario dei figli.

La vita si agguanterà alla terra.
Nasceranno macchiati di fango e di orgoglio,
Porteranno al pascolo il sangue dei minatori,
Andranno esuli dalle madri,
Cresceranno angeli e fate,
Correndo negli occhi
E nelle mani corrose dal tempo,
Moriranno nel fuoco portato da anatre rosa,
Avvolti nel dolore del mare,
Cullati dai baci delle stelle.

E nascerà l’uomo di pietra,
Crescerà l’uomo.