Il nuovo reato di tortura
Come certamente saprete, da ieri il reato di tortura è finalmente entrato a far parte del nostro ordinamento giuridico.
Da oggi sono quindi formalmente perseguibili tutti coloro i quali, in assenza di oggettive e comprovate cause di esclusione della punibilità, reiterano una delle seguenti espressioni ingiuriose e diffamatorie: “quando ti laurei?”, “quando ti sposi?”, “quando fai un figlio?”; inviano quotidiani inviti a giocare a farmville, candy crush et compagnia cantante, condividono dolosamente foto di spiagge caraibiche accompagnate da commenti del tenore di “ciao poveri”, “sole ne abbiamo?” e “lasciatemi qui”; occupano stabilmente la corsia di sorpasso senza superare mai i ventisette chilometri orari, scrivono “pultroppo”, “salciccia” e “se io avrei” o mettono il bacon nella carbonara.
La pena è aumentata di un terzo in caso di “università della strada”, “scrivi amen e condividi” e “insegna agli angeli a”.
Ergastolo senza passare dal via per tutti coloro i quali, pur essendo stati esplicitamente diffidati, chiedono insistentemente “a cosa stai pensando?” dopo essersi carnalmente congiunti con la vittima.
Sono finiti i tempi belli.
Da oggi pagherete tutto.
Cialtroni
Il Blog di Guido Saraceni
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