Strade perdute

STRADE PERDUTE

Nulla è monotono
Quando la squallida vita
Passata aspettando un’idea
Ti trova un mattino
Seduto insieme
A un fresco viso di bimba.
Quale ignota pena,
Quale armonia
Il tuo corpo
Sporco di terra
Saprà trovare in quel viso,
Gioioso preludio
Di una giornata felice.
L’aspro bisogno d’abbandonare
I sensi sfiniti,
La tenerezza che per un giorno
Ti stacca dalla miseria
Che si trincea attorno
Al tuo corpo.
Oggi sei tutto.
Sei il primo
Che affronta e combatte,
Che ride e che piange,
Che parla e che ascolta,
Sei il primo che nasce,
Sei il primo che muore.
Vecchie memorie, vero
Vecchie memorie che stroncano
I passi pesanti.
Ma non è povera la tua carne,
E’ povera l’anima
Se affondi con un grido
Le strade perdute.

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