Da te sono tutto assorbito
dai tuoi sentieri, dalle tue foreste
leggo il tuo viso
come un laghetto lieve.
ANDREJ VOZNESENSKIJ
SARDEGNA
Adesso sulle tue onde
Ti vedo apparire.
La tua vita
Sbocciata nel profumo
Di cedri e mimose,
La tua vita,
Pietra nuda,
Alberi e vento silenzioso,
La tua vita,
Un fiore del mare,
La tua vita,
Sole di arancia, semi di farina e braci.
Mistero
Che io non conosco,
Non voglio sapere.
Voglio solo inghiottire
La tua bellezza,
Sopra il tuo seno bruciare
Il ferro
E il sangue
D’inverno steso nei tappeti
Di corallo, di cristallo,
Di popolo minatore.
Terra, terra mia, vieni con me,
Vieni, terra, mia terra,
Entra nelle mie viscere,
Portami nelle strade di argilla,
Di grano divorato,
Amore di vino, terra, vieni…
Voglio mordere
Il gusto
Delle tue labbra infuocate,
Perdermi nel tuo seno d’acqua,
Portare il mio corpo
Fradicio ad annegare
Nel tuo grembo selvaggio.
Sulle rive
Del mare d’Oristano
Vedo i tuoi giochi, i riccioli di vento
Cantare nei rami di pino,
Nelle alghe bagnate di seta.
Primavere siderali battono ai miei occhi.
Fino a quando,
Fino a quando potrò essere avvolto
Nel tuo scialle di pietra,
Dormire nel tuo cuore
Profumato di orgasmo?
Vedo la vita
Del pastore.
Vedo il figlio
Seguire silenzioso
Quell’uomo.
Il silenzio,
Il silenzio del padre
E del figlio, un cammino
E un silenzio che
Non scuote i monti del Limbara.
Anch’io sono tuo figlio,
Anch’io sono latte,
cespuglio, pianto,
Fango di terra assetata,
Anch’io cammino inginocchiato
Nelle tue foglie
Di gelsomino e di oleandro,
Anch’io, anch’io…
Anch’io sono in silenzio.
La sabbia, il mare, gli alberi,
Il vento, gli uccelli, gli uomini, il ferro
Il pane, l’acqua, il tempo.
Tutto senza rumore.
Oh terra, terra mia,
Posso amarti solamente
Attraverso il tuo grembo.
Vorrei essere
Il tuo volto,
Il tuo mare,
Il tuo carbone,
Il tuo sudore,
La tua bocca,
Il tuo cristallo,
Il tuo vino,
La tua pazienza,
I tuoi occhi.
Vorrei volare
Fra i tuoi monti
E le tue pecore,
Fra i cespugli di lentischio
E i cieli di sughero,
Vorrei, vorrei…
Sono solo tuo figlio.