Piano Miraglia

PIANO MIRAGLIA

Frammento costruito nei secoli,
Solitaria vedetta di Sicilia,
Dimenticato nel triangolo marino,
Lassù, dove il vento
Divora il legno
E le pietre natali,
Lassù, dove campane di fango
Rompono il principio universale
Della solitudine,
Dove rimbalzano piume,
S’alzano respiri nascosti,
Fiori di sabbia,
Metamorfosi di luce antica,
Lassù ho amato
Il tuo essere vero,
Materia,
Humus di ormoni illuminati,
Lassù, nel sole
E nella pioggia,
Camminando
Nei ciottoli rotolosi
Di Cesarò,
Respirando l’aria amara
E acuta della tristezza,
Lassù ho mangiato l’universo
Della tua totalità.

Ti ho amata
Con le foglie
Cadute dagli occhi,
Camminando attaccato
Alle radici,
Cogliendo la vita vaginale
Della terra.

Ti ho amata
Costruendo
Il tempo odoroso
Nel silenzio possente,
Succhiando la luce
Delle tue parole.

Ti ho amata
Con innocenza,
Senza cantare gli anni,
I divani zuccherati,
I vascelli fantasma,
Gli idiomi
Memorabili e trasparenti,
La chiarezza
Delle cose passate,
Gli spazi intermedi
Dell’incantesimo.

Siamo cresciuti
Nel segreto palpitante
Dei boschi,
Con l’acqua nuova
Di Monte Soro,
Nei sentieri vaporosi
Di fogliame e ciclamini,
Nelle capsule d’oro
Dei manzi,
Nelle mani callose
Dei meli,
Nella mitologia
Delle russule.
Siamo entrati
Nel labirinto
Della verità.
Lassù è rimasto,
Tra le querce,
Il nostro ritratto.

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