Scuoti dalla terra

SCUOTI DALLA TERRA

Io qui non penso all’angoscia
Dei poveri giorni
Ai pugnali posti
Nel petto e negli occhi
Alle pietre e alle catene
Intrise di piaghe
Ai tesori e ai gioielli
Perduti nel sonno.
Io qui parlo
Di poesie nascoste
E di fiori di carta
Di poveri morti senza gioia
Di coralli sparsi nelle onde.
Io qui parlo
Ai tuoi occhi
Muti di dolore
Alla tua bellezza che accoglie
L’eternità della dolcezza
Conservata con lacrime salate
Alla tua anima baciata
Dalla luce spruzzata
D’argento arrochito.
Lascia stare, compagna.
Lascia suonare nel cuore dei fratelli
Le campane della tenerezza
Lascia uscire l’ardore
Della giovinezza e della rivoluzione.
Scuoti dalla terra il tramonto
Attraverso il riflesso sommesso
E il fascio d’acqua
Che illumina le ciglia
Umide di pianto.

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