QUANDO PIOVE SULLA GLORIA
Piove sempre sugli antichi
E nuovi segreti,
Su forze dormienti
Che non chiedono niente
A nessuno.
Glorie che passano
Come la notte,
Trascinate e sospese
Da libidini cagnesche.
Si sentono canti
Masticati come ossa,
Si vedono pallidi visi
Condensati da fresche lavande
Discutere violentemente
Su un albero nano,
Un porco rosa
E un fiume pulito.
Nessuno ha fermato
Il crescere di quei discorsi
Tanto importanti,
E tutto s’è sgretolato
Ai primi sonni.
Quante ore,
Quanti piccoli giorni
Spesi per crescere
In modo tanto stupido,
Quante ceneri dovranno seppellire
Idiomi e discorsi
Così oscuri.
Piove, dunque,
Sulla gloria
Di tanti folletti
Seduti sui troni rosati
Dei piccoli salotti domestici.
I fiori di pesco,
Scalcinati e fluttuanti,
Indegni testimoni
Dei nobili discorsi,
Vengono giustamente strappati
E argutamente divorati.
Nella piccola notte
Non piove più,
E tutte le pene,
Mortali affanni
E ali bruciate
Tentano,
Accompagnate da fedeli rapaci,
Di portare un po’ d’amore.