L’ECO DEL RIO LENI
Cieco e muto era il vento
Quando ti conobbe
Senza vocali né consonanti
Parentesi o punti esclamativi
Era un viaggiatore che costruiva
Simmetrie di stelle
Sulle rive pietrose
Di mari prosciugati.
Un giorno il suono nacque
Sulla punta della vita.
Si levò cullato dall’eco
Tuono ombelicale
Oscuro soffio primordiale
Senza bussola né valichi.
Fu sempre il vento a scrivere
Le note nel canto inudibile
Ed esse scolpirono nei secoli
La tua forma stellare.
Spesso, nel cammino, hai sorriso.
Più spesso hai pianto.
Pure, solo nella notte
Si trova la luce
Solo nell’asimmetria del tempo
Il bimbo gioca nella sabbia delle sponde.
Nello spazio sconosciuto del sospiro
E’ nata la speranza.
Ecco, sorge sempre vivo nel fuoco
Pietra e sabbia levigata.
Rotolano sul greto
Immaginari del sogno.
Dovunque scivoli
L’eco risuona al primo sguardo
Poiché sei luce d’onda
Guida il vento alle labbra
Passo nel passo
Dita nelle dita.