Sulla diseguaglianza (The divide)

                                                                                                      

Raramente un libro mi ha così coinvolto emotivamente. Man mano che le pagine scorrevano lente, perché l’attenzione ogni tanto mi dava conferma delle tante iniquità in cui siamo inseriti, provavo anche la possibilità di inserire nel grande quadro della vita i tanti piccoli puzzle che vagano nella mia mente, e che fino ad allora non avevo saputo incastrare.

Una lettura illuminante e coinvolgente.

Il suo autore Jason Hickel, è un antropologo di vaste e approfondite ricerche, e lo scoprirete se avete la pazienza di leggere il suo bellissimo libro.

Ci hanno sempre insegnato che il problema della povertà nei paesi del Sud del mondo ( ma potremmo fare un’analisi simile anche nel nostro mondo europeo, nazionale e perfino regionale) è dovuto al fatto che quei paesi non si dotano i programmi e politiche adeguati a sconfiggere il loro sottosviluppo.

Se seguissero le varie ricette che l’Occidente li consiglia di adottare, si risolverebbe nel giro di 15 anni il loro problema di povertà. 

Attualmente, sui circa 8 miliardi di persone, 4,3 miliardi vivono con meno di 5 giorni dollari al giorno.

Questi sono i poveri. Metà della popolazione mondiale. Di contro, ci sono 8 persone che hanno la stessa ricchezza di tutti loro.

Non è assurdo? Ma è vero che 4,3 miliardi di persone vogliono vivere povere?

No, non è vero. La verità che viene fuori dai dai tanti dati che vengono presentati e che per un dollaro di aiuti che l’Occidente da ai Paesi poveri, l’Occidente ne riceve indietro almeno tre.

Quindi non da solo non doniamo niente ma continuiamo a depredarlì, facendo si che diventano sempre più poveri.

Non è solo un libro di denuncia dei mali del mondo.

Ci sono proposte anche rivoluzionarie ricette per cambiare strada rispetto al passato: dalla democratizzazione di organismi internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio alla rivisitazione del prodotto interno lordo (il PIL), che è un misuratore superato, all’agricoltura rigenerativa.

Buona lettura

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