Appunti Elena

Questi appunti servono per sottolineare come gli aspetti strutturali del Setting siano importanti da subito per poter svolgere il mestiere del terapeuta. Tocca al terapeuta, infatti, definire nel corso dei primi incontri gli ambiti di lavoro in cui è possibile lavorare con la domanda del paziente.

Appunti Elena

Prima seduta.
Elena e appena seduta comincia a parlare a raffica. Riesco a inserirmi nel diluvio di parole solo a tratti.
“In che cosa posso aiutarla?”.
“Non lo so. Mio marito non mi parla. Non so mai se pensa qualcosa. Non accetta nemmeno che io gli ponga un problema, mi dice che così lo mando sotto stress. Alla fine ho rinunciato ad avere con lui uno scambio su di noi. Mi sono dedicata totalmente a mia figlia, ma mi sembra di aver commesso un vero disastro anche con lei. Ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa devo fare perché non lo so più, non ho più nessuna sicurezza”.
Racconta della sua esperienza li lavoro, in cui si sente realizzata.
“Mi sta parlando delle cose che funzionano nella sua vita. E’ sicura che io la possa aiutare nelle cose che già funzionano?”
“Non so perché il resto non funziona, però voglio capirlo”.
Siamo quasi a fine seduta e le illustro le mie condizioni di lavoro. Non obbietta niente sul tempo e sul giorno. Preferisce fare una terapia individuale, un gruppo le sembra ora impossibile da affrontare.
Sulle modalità di pagamento invece dice che preferisce pagare di volta in volta.
“C’è una ragione in questa sua preferenza?”, le dico
“Beh, se non vengo non pago”, mi risponde
“Le ho appena detto che si pagano tutte le sedute, quelle saltate da parte sua, intendo. Naturalmente se sono io a non esserci non deve pagarle”
“Ma come! Il suo tempo vale più del mio? Non mi pare giusto, questo”.
“Non è un problema di valore del tempo, casomai di chi chiede questo tempo. Nel nostro caso è Lei che chiede il mio tempo”
Si ferma a riflettere e si passa nervosamente le mani nei capelli.
“Ci devo pensare. Ne parliamo la prossima volta. Adesso preferisco pagarle questa seduta, così…”

Altra seduta, avvenuta dopo un periodo di circa otto mesi dall’inizio della terapia.

“La sua richiesta di essere pagato a fine mese non la capisco del tutto. Come se io non potessi interrompere proprio a fine mese… e se io lasciassi proprio a fine mese? Lei mi ha detto che sono titolare esclusiva dell’inizio e della fine della terapia…”
“Lo ribadisco”, le dico
“Beh, se le piace correre il rischio…io non mi fiderei di me”
“Io mi fido di me e di lei”, le rimando.
“Cazzo. Mi sa che ne sa più di quello che immaginavo. In effetti non ho mai mancato a un impegno che mi prendo”.

Altra seduta
“Un po di tempo fa l’ho visto molto stanco. Mi seguiva a fatica, continuava a dirmi che non capiva quello che le dicevo. Pensandoci bene non capisco neanche io cosa dicevo…a volte ho l’impressione di parlare così, tanto per dire qualcosa”
“E’ un’impressione che ha anche adesso?”
“Cazzo, ma Lei mi becca sempre!”

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