Vi sono notti

VI SONO NOTTI

Vi sono notti
Che i passi cadono
Come zampe d’uccello,
Ed io nascondo le mani
Che tagliano i sogni
Macchiati di morti,
Solo sogni di morti,
Nient’altro che morti.

Sogni, sogni, sogni inventati
Per l’ultima brocca di pece,
L’ultimo piatto di fango,
L’ultima disperazione.

Io oggi vivo
Attraverso
Ponti di carta,
Attraverso
Fiumi gialli,
Attraverso
Le pietre in cui inciampo.

Io oggi vivo
Guardando le labbra e le mani,
Guardando il fuoco
Bruciare le vene,
Guardando il tocco delle dita
Arrampicarsi nel sangue.

Io oggi vivo
Nel suo seno verde,
Disteso nei suoi occhi
Di pietra,
In un orgasmo silenzioso
Come la notte.

Io oggi vedo salire
Con ali di cristallo
Una coppa dorata
Piena di poesie cibernetiche,
Mentre il suo ventre
Graffia selvaggiamente la terra.

L’anima ferita si stende
In quest’ora solitaria
Con onde strazianti
Di cadaveri addormentati,
E la pietosa rugiada
Scende lentamente
Sul pallido respiro.

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