Coppia AB

Leggenda:
T = Terapeuta
D = Moglie
U = Marito

La coppia AB viene da circa 6 anni. Inizialmente solo lei per circa 3 anni, poi è stato coinvolto l’attuale marito, che è molto di sprone alla terapia.

Coppia AB

(entra la donna zoppicando)

T- Ha avuto un incidente?

D- Nooo, camminavo tranquillamente per entrare in un negozio, taac una botta, guardi, non so se si vede ancora qualcosa, era così! Ci ho messo subito su il ghiaccio per farlo scendere, pensavo di svenire. Ma si vede che ero sopra pensiero guardi, però non mi era mai successo.

T- Quando è successo?

D- Stamattina, verso mezzogiorno

U- E’stato verso le undici.

D- Forse. Mi ricordo solo un gran male. Ero distratta. Adesso non mi piace proprio stare così. (ride)

T- Le capita spesso di sentirsi distratta così?

D- No. Quando sono in macchina non seguo la radio o cose del genere, se e me mi piace seguo la musica e non … non vorrei rischiare, non l’ho mai voluta, vorrei fare esperimento, ecco. Mi manda in un’altra dimensione, come spesso succede con la musica classica, ogni tanto arriva la batosta, e interrompono un concerto sul più bello con le notizie del cavolo. Come pensa che uno che segue le cose … non sia piacevole, non possono farlo dopo?

U- No, tra un po’ interromperanno anche i telegiornali.

D- Ah! Il telegiornale lo interrompono?

U- Tra un po’

D- No, ma quella non è pubblicità, è proprio la borsa.

U- C’è anche chi è interessato alla borsa di Tokyo, sei tu che non sei interessata.

D- Credo che ci sia un canale apposta per la finanza.

U- Quello è un canale …

D- Ma non c’è un canale …

U- Sì, ce ne sono altri …

D-No, non interrompono, si prende anche con la radio, scusate, parla la Moratti, che non la amo.
(segue uno scambio concitato nella coppia, che si interrompono a vicenda)

U- Ha difficoltà a usare una radio, perché rompe la rotella, addirittura una volta ha sradicato un pezzo perché non riusciva a farlo andare, io ormai c’ho rinunciato.

D- Se solo m’insegnassi la filodiffusione se c’è …

U- E’ un canale come un altro nella radio. E dov’è, non mi ricordo. L’ho beccato per caso, adesso cercherò. Gira la manopola … un po’ di pazienza, zero.

D- Ma sento che cosa, non senti musica classica.

U- No, pazienza zero, qualsiasi cosa. Fare una sequenza di robe che sia sempre quella, computer …

D- Sinceramente, no.

U- Un giorno, non lo sai usare. “non mi ubbidisce”. Quanti ne hai buttati già? “Non mi ubbidisce”.

D- Anche il frullatore continua a frullare come vuole lui…

T- Cos’è che continua a frullare?

D- No, faccio fritti … tritare prezzemolo, tritare … fare omogeneizzati … non lo sappiamo usare al meglio, guardi, è veramente complicato … la coppa del nonno è venuta male anche a te.

U- Va bene …

D- No, assolutamente no, è che non mi ubbidisce, è una sorta di associazione.
(alcuni minuti di silenzio)

T- Come sta andando tra di voi?

D- Dillo tu.

U- Perché io? Io dico qualcosa che penso io.

D- Lui mi ha detto l’ultima volta che il nostro rapporto ha perso i pezzi. Ha bisogno di un restauro. Forse ha ragione, è un principio anche mio.

T- Se è d’accordo col suo principio, qual’ è la sua parte quindi, la sua parte di restauro di questa coppia?

D- Posso dire anche la sua da parte mia?

T- Può dire che cosa desidera lei da parte sua, vuol dire?

D- Tenerezza.

T- Ok, questa è la sua richiesta su di lui. E su di lei?

D- Una dimostrazione di tenerezza, ad esempio quando dormiamo lui si butta, proprio si butta dall’altra parte del letto, proprio non reagisce neanche ai calci, proprio non … ancora?

U- (sbuffando) Sempre, Valeria.

D- Non ti sembra che ho fatto dei passi?

U- Qualche passo sì, ma ce ne vuole perché …

D- E’ un lavoro lungo.

U- E’ un lavoro lungo, però non vedo la fine, non vedo … adesso ti sei messa in testa:” Ah, non spendo più soldi continuamente, e va bene, ma adesso continuo a prelevare una barcata di assegni …. Ho capito, io adesso sono come san Tommaso, vedo dei risultati, vedo … per ora non …

D- Io prevedo che la cosa ci potrà essere.

U- E allora fallo, per adesso sono con l’acqua alla gola, dei soldi, di tutto … adesso tu comincerai a parlare di vacanze, adesso tu vai in Russia…

D- E’ una cosa che non posso evitare.

U- Ho capito, però bisogna tirare fuori i soldi, bisogna cacciare fuori i soldi, adesso c’è già la vacanza di agosto, bisogna cacciare fuori i soldi. Come al solito c’è un sacco di rate da pagare, quelle non aspettano.

T- Ritorniamo al tema che avevo proposto. Allora, lei vorrebbe che lui fosse più tenero, e lui le dice: ” Io, finché ti comporti così, non ci riesco”. Invece, la sua parte qual è in questo restauro? Quello che lui chiama un comportamento disturbante, lei lo sente che è il vero problema tra di voi?

D- Si ricorda del mio buttare oggetti dalla finestra? Non lo faccio più. Anche l’acqua in terrazzo non la butto più, oppure, se lo faccio, lo faccio di notte.

T- Mi era sembrato che avesse capito il motivo per qui faceva quella cosa li…

D- Sì, sì, sì, si… in fin dei conti è una nota di disturbo, perché lo faccia … a che pro?
E’ che si è troppo attaccati a le cose.

U- Mi sembra molto attaccata a quelle cose lì … la ragione, però, di quello spendere, lì che non si capisce. Perché se non capisce quella mi continuerà a fare un’altra forma … farà altre cose, ma sempre dispettucci sono.

D- Non è solo così, guardi, anche se fossi singol, se non avessi nessuno, perché devo …
U- Sì, stanno attenti, sei solo te che non stai attenta, anche con una barca di soldi. Sta attento con i soldi … il problema è tu che non ragioni, la conseguenza è che io pago … non so se è fatto contro di me.

D- Ma perché …

U- (arrabbiato) Non lo so, lasciamo perdere, però la conseguenza è questa.

D- Se c’è ancora quella casa è un miracolo.

U- La conseguenza è questa, che io la vivo male.

D- Se c’è quella casa è un miracolo, io non lo conoscevo, quindi … mi ricordo che le volte che ho avuto in mano dei soldi li ho spesi tutti.

T- Anche nel rendersi conto quanto questo comportamento è disfunzionale alla sua vita? Che la mette proprio in difficoltà?

D- Sì, sì, si …e meno male che c’è ancora la casa, ripeto… prima che arrivasse, lui sa quante volte volevo vendere la casa, ma grazie al cielo non l’ho mai fatto… guardi avevo già la penna in mano per firmare . Sesto senso …” no, cosa sto facendo ….” . Me li sono fatti fuori guardi in ….
(fase concitata tra i due coniugi)

U- Non lo so però continui con questi comportamenti e le conseguenze su di noi…

D- Sì, adesso che ci sei … quando non c’eri …

U- Allora, vogliamo cominciare a cambiare?

D- Mah, non ti sembra che abbia già cominciato?

U- Non lo so, io adesso non so dei debiti che hai lasciato in giro … psicofarmaci, conti.

D- Ecco quello che volevo dirle. Senta, avevamo accennato alla possibilità di interpellare uno specialista, per liberarmi da questo mio vizio di prendere psicofarmaci senza nessun criterio. Adesso sono convinta che lo devo fare, anche a costo di farmi ricoverare , guardi. Lei ne conosce qualcuno?

T- Le posso dare due nominativi, un uomo e una donna, oppure la donna la scarta a priori? (le pongo questa questione perché ha sempre contestato che le donne facciano qualcosa che non sia cucinare, anche se lei fa il medico!)

D- No, no.

T- E’ sicura?

D- Si . No, no, sto lavorando anche su quello.
(do l’indirizzo di due psichiatri)

D- Anch’io, le dirò, che non prescrivo determinati farmaci, se qualcuno mi chiede qualcosa di erbe, io le dico :”Guardi, non conosco”. A me sembra una gran palla, io dico alle persone che non ci credo, secondo me non fanno neanche niente, ma che la scelta è sua. Gli dico a chi rivolgersi per scelta … , io posso dare un po’ di valeriana. Se fa qualcosa prendila , come io non credo nella omeopatia.

T-Torniamo a lei, a questo pezzo che ha deciso di affrontare. Cosa la motiva adesso a dire che forse è meglio se si cura con uno specialista?

D- La pesantezza.

T- La pesantezza? Può spiegarsi meglio?

D- E’ molto pesante sì, ho sempre vissuto in maniera pesante. Ma è una cosa ciclica.

U- Ieri si è impasticcata perché non è riuscita ad organizzare il fine settimana, e allora inizia a impasticcarsi. Se fosse una cosa più organizzata…

D- No, ascoltavo musica mentre facevo pasticci, però insomma se facessi qualcosa … guardi l’orto botanico si rileva una bufala per chi ce l’ha o per chi fa ricerca .La pigrizia che ho addosso che lei non immagina…

T- La pigrizia?

D- Una pigrizia ma guardi ma proprio da da da da da … Accidia. (ride) Accidia!

T- Come pensa che si possa affrontare?

D- Si … tutte le mattine sveglia alle cinque, però dopo cosa faccio …

U- Te ti alzi e hai uno scopo?

D- No

U- E allora? Prima devi trovare uno scopo, non puoi …

D- Mi metto a correre per casa?

U- Non lo so, quello che ti piace.

D- Sai benissimo quali sono le cose che mi piacciono. Bagnare i fiori, spostare gli oggetti. Ma non le posso fare alle cinque di mattina.

T- Comunque, contro la pigrizia ci vuole anche uno sforzo di volontà.

D- Infatti, ci vuole violenza

T- No, uno sforzo di volontà non è necessariamente farsi della violenza .

D- E si! Ci vuole una palestra, non m’interessa farlo per niente.

T- Per venire qua si fa violenza?

D- No!

T- Sicura?

D- Beh, quando lei non mi tratta benissimo, come ho bisogno io, sì.

T- Quindi ci mette la volontà per venire?

D- No, anzi, volevo dirle che sono molto ma molto contenta di essere qui. Spero che un posticino me l’avesse trovato anche alle 8 del mattino.

T- Eh, credo che fare una seduta alle 8 del mattino per me sia difficile. Troppo traffico per arrivare qui a quell’ora.

D- Quante volte io non so cosa combinavo. Una volta, che abitavo a …………, giravo e mi ritrovavo sempre allo stesso posto. Come diavolo facessi, non l’ho ancora capito, continuavo a girare, non so neanche in che punto della città sbagliassi. Non so perché, talaltro avevo come riferimento il cartello di un supermercato, ovviamente questo cartello non c’era più ed io non mi orientavo più.

U- Lo sai che ci sono i navigatori satellitari adesso?

D- No, no, guarda … andrei in panico.

U- Che ti dice, ruota a destra, 50 metri a sinistra …

D- Sì, però bisogna impostarlo.

U- E certo che bisogna impostarlo, però poi una volta che è impostato praticamente anche un handicappato riuscirebbe ad arrivare.

D- Ma tutti mi dicono che è così semplice, però … non so neanche impostarlo….

U- Casa e lavoro … lavoro casa … e se fanno una rotonda?

D- E’ successo. Son riuscita a perdermi anche in una rotonda. No, no, chiederei a tutti:” Mi scusi, ma dove sono?”, dico in un posto dove ci si perde, soprattutto in inverno con la nebbia. Anche qualche paziente mi frega. “ Ho visto la luce accesa, c’era tanta coda, mi è sembrato ovvio un po’ di di di di di….allora, finchè c’è gente tengo aperto … bambini così … però veramente … anche perché non era nessuna, nessuna … poi semplicemente me l’ha anche detto, forse un po’ ingenuamente, io non avevo voglia di fare la coda, quando ho visto che l‘ambulatorio si svuotava …. Lei non ci va mai a ……….vero? Anche perché questo, poverino, poverino, cioè non e che fosse … stava a casa, non aveva voglia di fare la coda, siccome sta li di fronte ha visto che non c’era nessuno, io ho chiuso la porta, ha bussato. Io li ho aperto però glielo dette, dico:” Guardi, non è giusto. Non poteva telefonarmi che li lasciavo fuori la prescrizione?

U- Qualche vincolo, probabilmente …

D- Ma guarda, non, non … è una cosa che ho già fatto in inverno, cioè, arrivato un orario, chiudo. A meno che non arriva una emergenza o cose del genere … mi ricordo che succedeva anche alla guardia medica …

U- Si, ma anche la semplice paura può avere bisogno di una accoglienza. Il problema è che tu poi non ti fermi mai quando parli.

D- Se non mi ferma, per cui vado avanti …

T- Aspetti un attimo. Questo richiamo ultimo di suo marito a cui lei risponde” Finché lui non mi ferma”….Ha bisogno della guida per fermarsi?

D- No!

U- Tanto e parecchio.

D- Eh,eh è una roba….

T- Adesso mi sta riconoscendo che c’è questo bisogno. E perché , quando lo faccio, lei s’incazza come una bestia?

D- Nooo, m’incazzo perché mi tratta male, non quando mi ferma .

T- Ci fermiamo, ci fermiamo per oggi.

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